22/02/2012 20:30 ex Convento San Francesco - Pordenone
Centralità della periferia e nuove direttrici di sviluppo
avviare una discussione trasparente e partecipata sulle scelte urbanistiche di Pordenone
e della conurbazione alla vigilia del nuovo piano regolatore generale del comune capoluogo
Stefano Tessadori, Giuseppe Ragogna, Loris Del Frate, Alvaro Cardin, Mario Bianchini,
Alberto Fenos, Alberto Gri, Renzo Liva, Walter Lorenzon, Maria Alberta Manzon, Alberto
Marchiori, Umberto Natalucci, Silvano Pascolo, Giuseppe Pedicini, Andrea Perin, Martina Toffolo,
Fausto Tomasello, Mauro Vagaggini, Giovanni Zanolin

• L’Associazione Norberto Bobbio ha ritenuto cosa di pubblica utilità promuovere un'occasione
di dibattito su come si governerà il territorio del Comune di Pordenone e della conurbazione
nei prossimi dieci anni. E’ bene infatti che scelte politiche tanto rilevanti diventino
patrimonio delmaggior numero di cittadini e portatori organizzati di interesse. Le considerazioni
di questo breve documento desiderano esserel’innesco del dibattito.
• Lo stimolo alla discussione che l’ANB si prefigge e, non ultima, la sua utilità nascono dal fatto
che il Comune capoluogo di provincia con il sindaco Pedrotti si accinge a redigere un nuovo piano
regolatore. Il precedente risale ad Alvaro Cardin negli anni ottanta.
• Il nuovo piano di Pordenone implica un approfondimento sul futuro della città e il dare risposte
a quesiti strutturali. Alcuni esempi.
- E’ ragionevole proseguire nella espansione edilizia di questi anni?
- E’ utile continuare con la proliferazione della grande distribuzione fuori dall’ambito urbano?
- E’ possibile rinviare scelte strategiche per la mobilità a cominciare dalla viabilità,
ivi compresa quella ciclabile?
- E’ ancora sostenibile lo svuotamento demografico ed economico del centro urbano e il suo
crescente degrado?
• Programmare lo sviluppo urbanistico di Pordenone significa affrontare
anche un’altra grande questione. E’ possibile risolvere adeguatamente i
problemi urbanistici di Pordenone agendo solo dentro i confini del comune
e senza condividere le scelte fondamentali con Porcia, Roveredo e Cordenons
che insieme al capoluogo costituiscono un’unica area urbana di circa
novantamila abitanti?
• Centralità della periferia. Molti problemi di Pordenone si possono risolvere solo sulla
base di un fecondo rapporto di collaborazione territoriale con i comuni della conurbazione.
La politica di condivisione tra comuni implica che le scelte territoriali debbono
essere percepite da ciascun comune come vantaggiose anche per il proprio territorio.
Ciò significa quindi che ciascuno, a fronte di vantaggi derivanti da una
logica cooperativa, è disposto anche a rinunciare ad alcune delle sue
prerogative ma pur sempre con un saldo positivo in termini di vantaggi,
soprattutto nel medio lungo periodo. Centralità della periferia non è
un ossimoro, è semplicemente l’affermazione di una politica per
la quale un gruppo di comuni sceglie di fondare su un rapporto paritetico la ricerca
della soluzione di problemi comuni e pertanto, in questo modo, i comuni periferici sono
centrali esattamente quanto il capoluogo. Paradossalmente questo è il modo migliore
per fare di Pordenone un capoluogo.
• La grande crisi economica è un motivo in più per considerare la prospettiva di processi
di razionalizzazione del sistema politico ed istituzionale. E’ aperto come è noto
il problema del costo della politica, cioè di quanto si spende per il costo diretto delle
istituzioni, ma oltre a quell’onere vi è quello assai più significativo delle inefficienze.
Quanto ci costa l’incapacità di risolvere problemi di cittadini ed imprese? Tali constatazioni
conducono ad affrontare ulteriori questioni di fondo. L’attuale sistema istituzionale
locale è ancora plausibile? Per esempio quattro distinti comuni per gestire un unico
sistema urbano di soli novantamila abitanti sono la soluzione giusta?
• L’ANB propone la discussione a tutte le persone e le organizzazioni interessate al
futuro della città di Pordenone e della conurbazione.