19/01/2013 ore 09:30 Sala conferenze ex Convento San Francesco - Pordenone
Università della politica
Il futuro della libertà
Vienna contro Cambridge, John Maynard Keynes e Friedrisch von Hayek
Il problema della libertà nella teoria economica
Incontro con il Professor
Gabriele Pastrello, docente di storia del pensiero economico
all'Università di Trieste. Introduzione al tema del professor
Mauro Venier, docente di
diritto all'ITI Matiussi di Pordenone
La crisi finanziaria mondiale , diventata anche profonda crisi economica, ha rimesso in discussione
le teorie economiche del liberismo puro che tendevano a privilegiare il libero mercato rispetto
agli interventi regolatori degli stati e della politica.
Uno dei più ascoltati teorici del liberismo rigorosamente antistatalistico è stato l'economista austriaco
von Hayek che di fatto è stato considerato l'ispiratore o comunque il teorico sostenitore delle politiche
della Thatcher e di Reagan. Il successo di queste politiche e la fine del sistema comunista dell'Unione
sovietica sembravano aver definitivamente consacrato il successo delle teorie e delle prassi liberiste.
lo Stato e le sue regole sembravano gli ostacoli da eliminare per garantire sviluppo, benessere,
libertà. Poi la globalizzazione dei mercati, soprattutto dei mercati finanziari, ha avviato dei processi
che in un clima liberistico hanno portato alle gravi crisi dei nostri giorni. l'Italia nel contesto
mondiale ed europeo di fatto ha subito in maniera molto grave gli effetti di questa situazione.
Riemerge allora la questione sula opportunità e sulle modalità dell'intervento dello Stato per
regolare le attività finanziarie ma anche per un intervento diretto teso a favorire la ripresa
economica, soprattutto la ripresa dell'occupazione.
E' stata evocata la situazione creatasi con la crisi americana del '29 che ha coinvolto l'intero sistema
economico e sociale di tutti i paesi sviluppati e soprattutto è rinata l'attenzione alle teorie di Keynes
che proprio per uscire da quella crisi prevedevano un significativo intervento della mano pubblica
per dettare regole, per rilanciare l'attività produttiva e quindi l'occupazione.
Certamente la situazione attuale non è semplicemente la riproduzione della crisi del '29 e quindi
non possono essere applicate automaticamente le ricette del passato, ma la fede nel liberismo
rigorosamente antistatalista ha perso molta credibilità e le teorie keynesiane sono all'attenzione
non solo degli economisti ma anche dei politici. Appare quindi molto più importante la libertà dei
cittadini di trovare lavoro, la libertà di godere dei pubblici servizi rispetto alla libertà dei
finanzieri di determinare l'andamento dell'economia e quindi della società globale.
L'incontro propone l'analisi di teorie del passato ma non trascura le prospettive di uscita
dalla crisi del presente.